PROCEDURE D'INGRESSO

A partire dal 1 dicembre 2023 e sino al 31 dicembre 2025, i cittadini italiani in possesso di passaporto ordinario potranno viaggiare in Cina per motivi di affari, turismo, visite a familiari e amici e transito per un massimo soggiorno di 15 giorni (dal 30/11/2024 il soggiorno senza visto verrà esteso a 30 giorni) senza bisogno di richiedere un visto d'ingresso.
La stessa regolamentazione riguarda i cittadini di:
• Andorra
• Australia
• Austria
• Belgium
• Brunei
• Bulgaria
• Croatia
• Cyprus
• Denmark
• Estonia
• Finland
• France
• Germany
• Greece
• Hungary
• Iceland
• Ireland
• Japan
• Latvia
• Liechtenstein
• Luxembourg
• Malaysia
• Malta
• Monaco
• Montenegro
• Netherlands
• New Zealand
• North Macedonia
• Norway
• Poland
• Portugal
• Romania
• Slovakia
• Slovenia
• South Korea
• Spain
• Switzerland

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CLIMA: La maggior parte del territorio cinese rientra in un’area dal clima temperato. La parte meridionale della Cina è situata nella zona tropicale e subtropicale, mentre la parte settentrionale è nella zona glaciale.
Il Paese è attraversato da nord a sud da regioni climatiche molto diverse tra loro, ma in genere le stagioni più adatte sono la primavera e l’autunno.
In alcune regioni, come la Mongolia e il Tibet, l'unica stagione in cui è pensabile una visita è l'estate. In Tibet si può andare da maggio a ottobre, in Mongolia da giugno a settembre, e anche in questi periodi la temperatura rimane relativamente fresca, soprattutto la notte. Inoltre lo Xinjiang e il Gansu sono zone desertiche con forti variazioni climatiche tra estate e inverno: anche qui sono dunque preferibili le stagioni intermedie.
Nel periodo estivo la maggiore piovosità può dare origine a gravi inondazioni nelle regioni rurali dei bacini fluviali, in particolare lungo lo Yangtse (nella Cina centro-meridionale) e il Fiume Giallo (nella Cina settentrionale). Durante la stagione dei monsoni (giugno-settembre) tifoni anche di notevole intensità possono abbattersi sulle coste della Cina sud-orientale (regioni del Fuijan e Zhejiang). In considerazione della repentina variabilità delle condizioni atmosferiche, soprattutto nei mesi di agosto e settembre, si consiglia di informarsi preventivamente sulla situazione meteorologica delle zone che si intendono visitare.

ABBIGLIAMENTO: In genere è consigliato un abbigliamento informale, pratico e sportivo con scarpe comode e resistenti alla pioggia.
Ecco qualche indicazione generale per le diverse aree climatiche:
1) primavera (marzo – maggio) e autunno (settembre – novembre)
- Nord, Nordest, Nordovest, Sudovest: cappotto, giacca, felpa, maglione, cappello
- Sud, Yungui, Sichuan, Sudest: giacca, maglione, camicia con lunghe maniche, impermeabile
2) estate (giugno – agosto)
- camice e t-shirt, capi leggeri, berretto, impermeabile
3) inverno (dicembre – febbraio)
- Nord, Nordest, Nordovest, Sudovest : giacca imbottita, maglione di lana, giaccone, cappotto, guanti, cappello e scarpe imbottite
- Sud, Yungui, Sichuan: giacca, capi di medio peso, impermeabile a Sichuan
- Sudest: giacca, maglioni di lana, felpa

PASSAPORTO: necessario, con validità residua di almeno sei mesi.

VISTO: obbligatorio, da ottenersi prima della partenza dall’Italia, anche attraverso agenzie turistiche, alle Rappresentanze diplomatico-consolari cinesi in Italia. Non è previsto il rilascio di visti ai posti di frontiera, per cui coloro che all’arrivo in territorio cinese ne risultano sprovvisti vengono respinti. In caso di transito con destinazione un Paese terzo (da documentare con biglietto aereo ed eventuale visto per il Paese di destinazione), si è esentati dal visto solo se la sosta su territorio cinese è inferiore alle 24 ore e non ci si allontana dalla zona aeroportuale di transito. Se si intende visitare Hong Kong o Macao nell’ambito di un viaggio nella Cina continentale, è necessario richiedere un visto ad ingressi multipli.
La Cina non riconosce la doppia cittadinanza. A coloro che la detengono in base alla legge italiana ed entrano nel Paese con passaporto cinese, è riconosciuto dalle Autorità cinesi, in caso di necessità, solo un limitato diritto all’assistenza consolare da parte delle Rappresentanze italiane. Al fine di evitare incidenti –purtroppo frequenti - con la polizia di frontiera cinese, si consiglia a coloro che godono della doppia cittadinanza di entrare ed uscire dal Paese con lo stesso passaporto, munendosi, a seconda della scelta, del visto necessario.

Si raccomanda – se si soggiorna con visto turistico (tipo L) e per affari (tipo F) – di non intraprendere attività lavorative (inclusa l’attività giornalistica). Qualora un cittadino straniero permanga per un lungo periodo sul territorio cinese sprovvisto di un titolo di soggiorno valido e svolga nel frattempo attività lavorativa o d’affari può essere sottoposto a misure restrittive della libertà personale in centri di permanenza temporanea e successivamente espulso.
È necessario rispettare scrupolosamente i termini di scadenza del visto, per non incorrere nelle pesanti multe previste per i contravventori. E’ possibile prorogare la validità del visto turistico cinese per un massimo di 30 giorni, presentando domanda, direttamente o tramite agenzie autorizzate, all’Ufficio per l’Amministrazione delle Entrate e Uscite della Questura locale (per Pechino l’indirizzo è: 2 Andigmen East Str. Dong Cheng District Beijing tel: 84020101).
Infine, si ricorda che il visto d’ingresso in Cina non consente di visitare il Tibet. Per farlo, occorre un permesso speciale che viene rilasciato con criteri restrittivi ad agenzie autorizzate soltanto per visite di gruppo e/o organizzate.

72 ore Visa-free Transit per Pechino o Shanghai
Dal 1 gennaio 2013, i cittadini dei seguenti Paesi, se possessori di passaporto valido, non hanno bisogno del visto cinese se transitano per il Beijing Capital International Airport di Pechino, Shanghai Pudong International Airport e Shanghai Hongqiao International Airport. Le autorità cinesi concederanno il 72 ore Visa-free Transit se i viaggiatori possiedono il visto o il biglietto aereo o la prenotazione aerea per la destinazione finale, e restano a Pechino o Shanghai per meno di 72 ore.
Argentina, Austria, Australia, Belgio, Brasile, Brunei, Bulgaria, Canada, Cile, Cipro, Corea del Sud, Danimarca, Estonia, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Francai, Germania, Grecia, Giappone, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Messico, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Qatar, , Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Regno Unito, Romania, Russia, Singapore, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Ucraina, Ungheria.

Importante:
1.Questo tipo di documento è solo per i viaggiatori che transitano per il Beijing Capital International Airport di Pechino, Shanghai Pudong International Airport e Shanghai Hongqiao International Airport.
2.Non è applicabile per i passeggeri che viaggiano con treno, nave o altri mezzi di trasporto.
3.I viaggiatori non posso lasciare Pechino o Shanghai per visitare altre città durante il periodo delle 72 ore della permanenza. Si deve partire dalla città in cui si è arrivati. Le 72 ore inizieranno dal momento che il permesso di transito sarà concesso, non dal momento dell’atterraggio dell’aereo.

MONETA: La moneta cinese è chiamata Renminbi (RMB: moneta del popolo) e viene emessa dalla Banca Centrale (Bank of China, la Banca del Popolo della Cina). L’unità monetaria del renminbi è lo yuan; che si suddivide in jiao e fen. Uno yuan si divide in 10 jiao.

FORMALITA’ VALUTARIE E DOGANALI: non esistono particolari limitazioni all’importazione di valuta straniera, ma se la somma supera i 5.000 dollari Usa è bene dichiararla all’ingresso compilando il formulario doganale in duplice copia, per poter poi dimostrare - all’uscita dal Paese - il precedente possesso della somma eventualmente restante, in caso di controllo doganale.
Vanno dichiarate le apparecchiature elettroniche di uso personale.
Vige il divieto di importazione ed esportazione per piante e prodotti vegetali, frutta, verdura, insetti, animali, carne cruda, salumi, uova, latte, latticini ed altri prodotti di facile deperibilità; armi e munizioni; valuta cinese.
Limitazioni di esportazione vengono applicate a oggetti e opere d’arte di significativo valore culturale: nel caso di acquisto di oggetti d’arte è necessario assicurarsi che sia stata concessa l’autorizzazione all’esportazione da parte del Cultural Relics Appraisal Institute (36 Fuxue Hutong, Dongcheng District, Beijing tel.64014608), che rilascia un certificato per l’esportazione e imprime un timbro ufficiale sull’oggetto. I contravventori stranieri possono essere puniti anche con misure restrittive della libertà.

SICUREZZA: Il Paese è sostanzialmente stabile e sicuro. La criminalità è comunque in aumento e tocca anche gli stranieri, i quali sono soprattutto vittime di scippi e furti di passaporto. Si consiglia al riguardo di mantenere una buona dose di prudenza nelle zone ad alta frequentazione turistica o particolarmente affollate (mercatini, zone di locali notturni, ecc), soprattutto nelle ore notturne; è bene mantenere sempre comportamenti rispettosi delle leggi locali, la cui violazione può comportare il fermo di polizia e l’arresto anche per reati lievi.

Zone a rischio: Ci sono ancora luoghi della Cina interdetti ai turisti stranieri. Transitare in queste aree espone al rischio di essere fermati dalle locali Autorità di polizia, multati e poi espulsi (o talvolta arrestati). È importante accertarsi presso il proprio agente di viaggio o presso il China International Travel Service (0086-10-85228150 / 65222533) che le località che si intendono visitare non rientrino tra quelle interdette. Va tenuto anche presente che il Governo cinese può, senza preavviso, limitare l’accesso a determinate zone. Si sconsiglia inoltre di attraversare i confini tra la Cina e l’Afghanistan ed il Pakistan. Da evitare anche le zone di confine con il Kazakistan, il Kirghizistan e il Tadjikistan.

Zone di cautela:
Xinjiang - un’ampia parte della popolazione di questa regione è per lingua e cultura di ceppo turco e confessione islamica. Gli episodi di disordini sociali avvenuti nel recente passato, sembrano sotto il fermo controllo delle autorità cinesi, ma occorre tenere presente che in alcuni casi è stato negato l'accesso a gruppi turistici in specifiche zone ed è prudente non avventurarsi da soli nella regione.
Yunna - nonostante la maggior parte della Provincia sia aperta al turismo e meriti una visita per le sue attrattive, il crescente contrabbando di droga presente nelle aree di frontiera con Birmania, Laos e Vietnam può rendere pericolose le zone meno frequentate.

In generale, si consiglia di registrare sempre i dati relativi al viaggio sul sito www.dovesiamonelmondo.it

VACCINAZIONI: nessuna vaccinazione obbligatoria. Se si proviene da Paesi con presenza endemica di febbre gialla occorre dimostrare di aver effettuato il relativo vaccino. Per eventuali altre vaccinazioni è sempre bene consultare prima della partenza il proprio medico per valutarne l’opportunità.

SITUAZIONE SANITARIA: La qualità del servizio sanitario in Cina non è elevata. Solo nelle metropoli è possibile trovare personale medico e sanitario competente, ma spesso con limitata conoscenza dell’inglese o di altre lingue veicolari. In considerazione degli elevati livelli di costo dei servizi ospedalieri presso strutture private a cui solitamente si rivolgono gli stranieri, si sottolinea l’importanza di premunirsi di una polizza sanitaria con adeguato massimale che includa anche l’eventuale rimpatrio aereo del malato.
Nelle aree rurali, possono riscontrarsi pesanti carenze sanitarie, strutture inadeguate e personale medico non sufficientemente specializzato.
Non esistono malattie endemiche particolari.

Alcuni consigli igienico-sanitari:
• evitare di bere l’acqua di rubinetto in quanto molto spesso non potabile;
• non assumere cibi preparati per strada, che, anche se cotti, non offrono sufficienti garanzie igieniche;
• lavare sempre verdura e frutta;
• munirsi dei farmaci di prima necessità (antibiotici, antipiretici) e munirsi, in quantitativo sufficiente per la durata del viaggio, dei farmaci di uso abituale.

CAPITALE: Pechino (Beijing)

FUSO ORARIO: + 7 ore rispetto all’Italia ;+ 6 ore quando in Italia vige l’ora legale.

TELEFONIA: Buona la copertura GSM nei principali centro urbani. E’ opportuno chiedere dettagli al proprio gestore telefonico prima della partenza. All’arrivo negli aeroporti internazionali cinesi e’ possibile acquistare una scheda SIM ricaricabile, che consente chiamate da e per l’Italia.
Internet: gli hotel di pregio nelle grandi città forniscono l’accesso ad internet in stanza. In generale gli hotel a quattro o cinque stelle nelle grandi città sono dotati di business center con collegamenti internet. Sempre nelle principali città esistono internet cafe’ che offrono l’accesso a tariffe contenute.
Prefisso telefonico dall’Italia: 0086
Prefisso telefonico per l’Italia: 0039

ELETTRICITA': La corrente elettrica è a 220 V. Le prese sono sia quelle europee standard che quelle a tre lamelle, utile prevedere un adattatore universale.

AMBASCIATE E CONSOLATI:
AMBASCIATA D'ITALIA A PECHINO (CANCELLERIA CONSOLARE)
San Li Tun, 2 Dong Er Jie - 100600 Pechino
telefono: +86-10-8532 7600
fax: +86-10-6532 4676
E-mail: ambasciata.pechino@esteri.it
Sito web: http://www.ambpechino.esteri.it
Recapito telefonico di emergenza: +86-139 0103 2957
Orari di apertura al pubblico: dal lunedi' al venerdi' dalle ore 09:00 alle ore 12:00

CONSOLATO GENERALE D'ITALIA A SHANGHAI
The Center,19 floor, Unit 7/11 n. 989, Chang Le Road - 200031 Shanghai
telefono: +86-21-5407 5588
fax: +86-21-6471 6977
E-mail: info.shanghai@esteri.it
Sito web: http://www.consshanghai.esteri.it
Circoscrizione consolare: Shanghai, province del Zhejiang, Jiangsu e Anhui.

CONSOLATO GENERALE D'ITALIA A CANTON (GUANGZHOU)
Unit 1403, International Finance Place (IFP), No. 8 Huaxia Road, Pearl River New City
- 510623 Canton (Guangzhou)
telefono: +86-20-3839 6225
Fax: +86-20-8550 6370
E-mail: consolato.canton@esteri.it
Sito web: http://www.conscanton.esteri.it
Circoscrizione consolare: Guangdong, Guangxi, Fujian, Hainan.

LINGUA: mandarino. Nell’area di Canton si parla il cantonese. Diffusi nelle varie province i dialetti locali. La conoscenza dell’inglese, seppure in crescita, è limitata ad alcune zone dei grandi centri urbani.

POPOLAZIONE: La Cina è la nazione più popolosa del mondo, i cinesi costituiscono il circa un quinto della popolazione mondiale. La Cina è anche uno dei paesi a più alta densità del mondo, ma la distribuzione della popolazione non è uniforme. La parte orientale, la più densamente popolata, conta in media 400 abitanti per kmq, quella centrale ha una densità media di 200 abitanti per kmq, sull’altopiano della parte occidentale vivono meno di 10 abitanti per kmq.
La Cina è una nazione formata dall’unione di 56 gruppi etnici diversi, i principali sono: Han, Mongoli, Hui, Tibetani, Uyguri, Miao, Yi, Zhuang, Puyi, Coreani, Mancesi, Dong, Yao ed altri. Gli Han rappresentano il 92% del totale.

RELIGIONE: La Repubblica Popolare di Cina è ufficialmente atea. La popolazione religiosa è costituita da una netta maggioranza (l'80%) fedele alla tradizionale associazione di Buddhismo e Taoismo. Seguono le due principali religioni minoritarie del Paese, ovvero il Cristianesimo (3,0%) e l'Islam (1,5%).
Gli antichi credevano e veneravano gli spiriti e gli Dei della natura, mentre le altre religioni formatesi nel tempo si sono mescolate con il folklore presente, incluso il Taoismo, il Buddismo e gli insegnamenti di Confucio. Prima del bando delle religioni e della Grande rivoluzione culturale (1966), sanciti dal governo cinese, le tre dottrine avevano un clero, templi e dei rituali, fortemente influenzati a loro volta dalle credenze popolari.
Oggi la Costituzione cinese formalmente riconosce la libertà religiosa, ma le vicende delle repressioni in Tibet – e non solo – tendono a dimostrare un atteggiamento quanto meno ambiguo delle autorità.

FESTIVITA':
La maggior parte delle festività sono basate sul calendario lunare e possono quindi variare di anno in anno.
Il Capodanno Cinese, o Festa della Primavera, è una delle feste più sentite dal popolo locale; tutte le famiglie si riuniscono per i festeggiamenti, che si protraggono per 15 giorni, scambiandosi i tipici pacchetti rossi, chiamati “ang pows”, insieme ad arance e mandarini simbolo di prosperità e buona fortuna.
La Festa delle Lanterne, pur non essendo una festività pubblica, viene celebrata con entusiasmo ed è molto pittoresca: segna la fine del Capodanno Cinese e cade il 15° giorno della prima luna (tra metà febbraio e metà marzo); partecipando a questa festività avrete la possibilità di assistere alla famosa danza del leone.
Il Ching Ming, o Giorno della pulizia delle tombe, in aprile: in occasione del quale le famiglie si occupano delle tombe dei loro cari.

Altre festività importanti sono:
1 Gennaio: Primo dell'anno
Febbraio: Festival della neve e del ghiaccio di Harbin
8 Marzo: Festa della Donna
Fine marzo/inizio aprile: Anniversario della nascita di Guanuin
Inizio aprile: Boat Festival a Qintong nello Jiangsu, Hainan lnternational Coconut Festival
Metà aprile: Festa dell’Acqua a Jinghong nel Dai
Fine aprile: Festival degli aquiloni a Weifang nello Shandong
1 Maggio: Festa del Lavoro
4 Maggio: Festa della Gioventù
Metà giugno: Yueyang International Dragon Boat Festival nella provincia di Hunan
22 Giugno: Tuen Ng Festival (Dragon Boat)
24/26 Giugno: Torch Festival delle minoranze Yi nello Yunnan
1 Luglio: Festa del Partito Comunista
Metà/fine luglio: Nadam Grassland Tourist Festival nella mongolia cinese
1 Agosto: Festa dell’Esercito Popolare della Liberazione
Fine agosto/fine settembre: Mese degli Spiriti
3 Settembre: Compleanno di Gwan Yin Bodhisattva
18 Settembre: Zhangjiajie International Forest Festival nella provincia di Hunan
20/25 Settembre: Festival della seta a Suzhou nel Jiangsuo
Seconda metà di settembre: Huangpu Festival a Shanghai
1 Ottobre: Proclamazione della Repubblica Popolare Cinese (1ottobre 1949)
Fine ottobre: Festival della Luna, Anniversario della nascita di Confucio, Art Festival of Ancient Culture a Xian, Zhengzhou International Shaolin Martial Arts Festival nell'Henan, Dalian International Fashion Festival nell'Henan
28 Dicembre: Compleanno del Buddha Amithaba

GASTRONOMIA: La cucina tradizionale cinese nasce dal principio per il quale la salute dell'individuo è al primo posto; da qui l'uso frequente di verdure crude, in modo da non alterarne le caratteristiche, di carne tagliata in piccoli pezzi, per facilitarne la digestione, e di pesce servito subito dopo essere stato pescato. Le pietanze locali si differenziano in cibi yin (freddi), come i funghi e i germogli di bambù, e cibi yang (caldi), quali le spezie e le carni. L'unione dello yin e yang è alla base del menù cinese.
La grande estensione del territorio ha originato quattro macro correnti culinarie: la cucina settentrionale o pechinese, caratterizzata dall’utilizzo della pasta come ravioli e spaghetti, e accompagnata da carni di agnello e manzo. La cucina meridionale o cantonese, dal toponimo della regione Canton, presenta piatti ricchi di fibre vegetali e l’impiego massiccio di riso.
La cucina orientale, o di Shangai, fa grande uso dell’elemento acqua presentando prelibati piatti a base di frutti di mare e crostacei. La cucina occidentale, o del Sichuan, è invece più prossima all’arte culinaria indiana e pakistana. Le pietanze sono più speziate e piccanti.


ACQUISTI: La Cina possiede un'enorme ed antichissima tradizione artistica. Prima tra tutte la ceramica cinese, tradizione antica di ben 8000 anni (nonostante alcuni ritengano sia esistita già dal periodo paleolitico). Porcellane, ceramiche, giada e bronzo, i cinesi sono maestri della lavorazione di questi pregiati materiali: non mancate a proposito di visitare i musei della Cina, con collezioni di ceramiche della dinastia Song o della dinastia Ming, le più note.
Tra le altre produzioni, ricordiamo seta, tè, antiquariato, dipinti e stampe in calligrafia, giada, perle. La Cina è anche il paradiso delle bancarelle e dei mercatini da strada, sempre affollati e coloratissimi.


CENNI STORICI:
Ponendo fine al periodo dei Regni combattenti, lo stato occidentale di Ch'in riesce nel 221 a.C. a conquistare tutta la Cina dando così origine al primo impero cinese. Oltre che alla creazione di un sistema amministrativo centralizzato, sono di questo periodo le unificazioni dei pesi, delle misure e del sistema di scrittura: tutti elementi importanti nel formare un'identità nazionale ed una fisionomia già fissata dalla più antica dinastia Chou. Nel periodo Chou infatti si incomincia a porre più enfasi sulla "dimora" delle divinità ed è il "cielo" a trasmettere il suo mandato di governo alla dinastia più meritevole, si definiscono le regole Li del codice comportamentale dei "civili" considerando quindi "barbari” tutti i non cinesi, si stabilisce che il talento e non la nascita determina il criterio di scelta per esercitare funzioni importanti e di conseguenza si afferma il sistema delle relazioni contrattuali. Sempre il periodo Chou produce i classici della più antica letteratura cinese e dà origine alle più importanti scuole filosofiche quali il confucianesimo, il taoismo e il legalismo; anche le condizioni di vita migliorano con l'introduzione dell'aratro con puntale di ferro e trazione animale, di un efficiente sistema irriguo e di una economia monetaria. Il completamento della Grande Muraglia esclude i barbari e difende i confini settentrionali; anche se la dinastia Ch'in è di brevissima durata, la sua importanza è tale da imprimere per sempre il nome al paese. Ai Ch'in seguono gli Han, che portano altre importanti innovazioni destinate a segnare i secoli a venire: l'istituzione dei tributi in base ai quali si concedeva riconoscimento diplomatico e privilegi commerciali solo agli Stati che ammettevano la superiorità cinese, il dominio dell'Asia centrale col controllo delle vie della seta e del traffico col mondo romano, la trasformazione del Buddismo indiano in una religione cinese; l'introduzione del primo vero tipo di carta, della porcellana, della polvere da sparo.
Abbiamo quindi Sui e T'ang, dinastia che all'apogeo della sua potenza, da Ch'ang-an (l'attuale Xian) capitale con più di due milioni di abitanti nell'ottavo secolo, controllava un impero panasiatico esteso dalla Corea fino ai confini della Persia. Sung è ancora una dinastia cinese che cede al dilagante predominio dei mongoli, a loro volta estromessi dalla dinastia Ming che fra il 1368 ed il 1644 esercita un dispotismo senza precedenti ed una miope politica di chiusura verso il mondo esterno che indebolisce fino al collasso il potere imperiale. Calano dal nord i Manciù che si insediano a Pechino ed occupano quindi tutto il Paese, come dinastia Ch'ing assimilano il modello cinese di civiltà e cultura operando anche una sintesi di tradizioni e costumi. Ora l'impero comprende anche la Mongolia esterna, il Turchestan, il Tibet e l'isola di Taiwan; ma l'ombra degli stranieri si affaccia minacciosa ai confini marittimi sotto forma di sempre più numerosi navigli commerciali che sollecitano scambi mai cercati ed appena tollerati dai governanti cinesi.
Guerre pretestuose ed umilianti, si avvantaggiano della debolezza imperiale per strappare sempre maggiori concessioni a favore degli stati coloniali, ora al massimo della loro potenza; sorge quindi tra estreme difficoltà, ma raccogliendo consensi tra tutti gli strati della popolazione, il movimento nazionalista cinese che nel 1911 pone fine a più di 3000 anni di monarchia e si prepara a contrastare l'aggressione straniera. Un periodo tumultuoso di lotte interne che viene bruscamente troncato dall'invasione giapponese, per riprendere al termine della seconda guerra mondiale e portarci alla situazione attuale.

Pechino
L'uomo di Pechino abitava le grotte della Collina dell'Osso del Drago ben 500.00 anni fa in quella che è l'odierna Zhoukoudian a meno di 50 chilometri dalla capitale; già la dinastia Zhou, secoli prima di Cristo, aveva elevato il posto a fiorente città di commercio e scambi, molti i reganti che la scelsero come capitale e tutte le ultime dinastie imperiali.
Il cuore della città è Tien An Me, la Porta della Pace celeste e la Città Proibita che tra le sue mura racchiude ben 9999 edifici.
In città innumerevoli musei e palazzi degni di nota, primo fra tutti il Tempio del Cielo; subito fuori porta il Palazzo d'Estate e poi la Grande Muraglia e le Tombe Ming.

Shanghai
La capitale economica della Cina vive a cavallo del Huang Pu, nella storica parte occidentale vivono e prosperano innumerevoli attività commerciali che si esaltano sulla centralissima Nanjing Road ed ovunque si trovano evidenze della grande influenza straniera conseguente al trattato del 1842; il famoso Bund ha sacrificato i suoi alberghi ad una migliore viabilità sul lungo fiume e pochi sono gli antichi templi rimasti.
Il museo più bello e moderno di tutta la nazione è l'orgoglio della città che esalta il suo aspetto avvenieristico e funzionale nella parte orientale oltre il fiume dominata dalla Perla d'Oriente, l'altissima torre che offre una completa panoramica della metropoli.

Xian
Sono i soldati la principale attrazione di questa antica città che fu capitale prima che, con gli interessi cinesi che gravitano più ad est, fosse necessario spostarsi in una posizione più centrale.
I soldati sono di terracotta e fanno la guardia alla mastodontica tomba di Qin Shi Huang primo imperatore, ma la necropoli a nord ovest della città conserva inviolate le sepolture di altri grandi ancora da scoprire.
Il villaggio neolitico di Banpo, le pagode della Grande e Piccola Oca, le torri del Tamburo e della Campana, la Porta Meridionale e le sorgenti di Huaqing, sono le altre visite assieme ai musei imprescindibili.

Guilin
Da sempre il sogno di tutti i cinesi è un viaggio di nozze a Guilin: i rilievi di roccia carsica erosi dalle abbondanti piogge di secoli, hanno creato un paesaggio suggestivo e celebrato da innumerevoli pittori e poeti.
La cittadina è piacevole e conserva solo alcuni angoli dei tempi passati, tesa ora ad una modernizzazione pagata dai turisti nazionali che, nell'acquistato nuovo benessere, non mancano di visitarla in numeri sempre crescenti.
La mini crociera sul fiume Li resta il fulcro della visita e regala spettacoli naturali che variano ad ogni tornante con boschetti di bambù e villaggi locali che punteggiano il percorso fino a Yang Shuo.

Suzhou
Si trova a una ventina di Km ad est del lago Taihu, dal quale la separano alcune colline di cui la più rinomata è la Collina della Tigre.
Marco Polo descrive Suzhou come città della seta, di commercianti e dei 6000 ponti. La sua fama di produttrice di seta, di giardino dalle mille bellezze (canali e ponti), di paradiso terrestre ha fatto coniare la seguente frase: "In cielo c'è il paradiso, sulla terra vi sono Suzhou e Hangzhou". Accanto ad un ricco passato storico, Suzhou ha visto un notevole sviluppo industriale.
Oltre alla produzione e lavorazione della seta, che è l'industria principale, si sono sviluppate l'industria chimica, la fabbricazione della carta, i ricami a mano.
Suzhou è stata e resta rinomata per le sue ville-giardino, un tempo residenza di funzionari locali, luoghi isolati, creazioni artistiche. Edifici, colline (tutte artificiali), rocce, acqua, ponti, alberi, costituiscono gli elementi decorativi. La città è circondata e attraversata da una vasta rete di canali così da farla definire la "Venezia dell'Oriente" e ha diversi templi e musei. Interessanti da vedere, sono:
1. il Liuyuan (Giardino Liu) : il più grande e uno dei più belli di Suzhou, creato sotto i Ming, vario nei suoi scenari;
Porta a forma di luna
2. lo Yiyuan (Giardino dell'Armonia), attraversato da una galleria le cui aperture permettono la vista sul "Padiglione delle Pietre che ascoltano il liuto" e su fontane e montagne artificiali, ricche di grotte;
3. lo Zhouzhengyuan (Giardino dell'Amministratore Umile) il cui nome è tratto da una massima del filosofo Fan Yue: "La politica dell'uomo semplice consiste nel coltivare il proprio giardino per soddisfare Ie necessità quotidiane";
Zhouzhengyuan
4. il Bao'ensi (Tempio della Riconoscenza), una monumentale pagoda Ie cui origini risalgono al III sec., a 9 piani. Accanto a esso sorge il Museo di Storia, che raccoglie documenti e cimeli dall'epoca neolitica fino ai nostri giorni;
5. lo Xiyuansi (Tempio del Giardino dell'ovest) che fu distrutto durante la rivolta dei Taiping e ricostruito agli inizi del XX sec.;
Giardino dell'Ovest
6. lo Xuanmiaoguan (Tempio del Mistero), una costruzione taoista del sec. III.
A Suzhou passa il Gran Canale Imperiale, Iungo 1794 Km e costruito tra il 581 e il 618 d.C., durante Ia dinastia Sui. Venne soprattutto utilizzato per il trasporto commerciale. Univa Beijing ad Hangzhou e come la Grande Muraglia è simbolo della civiltà cinese. Oggi è navigabile il tratto che permette di ammirare le città di Suzhou, Wuxi, Changzhou, Zhenjiang e Yangzhou, con un percorso definito "viaggio nel paese magico".
A sud della città vi è la Ruiguangsita (Pagoda del Tempio della Luce del buon auspicio) . Il Tempio, fondato nel III sec., fu ripetutamente distrutto e ricostruito. È rimasta solo la pagoda di 7 piani.
Alla periferia sud-est, a 7 Km, vi è iI Baodaiqiao (Ponte dalla Cintura preziosa), così chiamato perché il governatore della città, Wang Zhongxu, donò la propria cintura da cerimonia per contribuire alle spese di costruzione.
A circa 4 Km dalla città, vi è la Huqiu (Collina della Tigre), così chiamata perché si racconta che una tigre apparisse per custodire Ia tomba del re He Lu (dinastia Wu). Sulla cima vi è una pagoda costruita nel 961, a 7 piani, alta 47 m, in cui sono state scoperte diverse testimonianze antiche (monete, testi buddhisti, statuette di Buddha).

Hangzhou
è situata all'estremità meridionale del Gran Canale Imperiale e si estende ad est dello Xihu o Lago deIl'Ovest. Fu capitale, nel sec. XIII, della dinastia dei Song deI sud. Rinomata per le sue bellezze naturali, per i pittoreschi scenari, per i giardini che la circondano, per le sue sete, per i suoi canali, i suoi ponti, il suo mite clima. Marco Polo, che la visitò alla fine del XIII sec., la descrisse come la più nobile e bella città del mondo: "Non c'è al mondo città uguale, che vi offra tali delizie così che uno si crede in paradiso".
Come per Suzhou anche per Hangzhou vale l'affermazione: « In cielo vi è il paradiso e sulla terra vi sono Suzhou e Hangzhou ». I Cinesi hanno celebrato la città in centinaia di poesie, saggi, storie e resoconti di viaggiatori. Per la maggior parte di questi scrittori, l'attrazione di Hangzhou risiede orincipalmente nella sua posizione sui bordi del Lago dell'Ovest, un posto che è sempre stato qualcosa di speciale tra i punti panoramici della Cina. Il centro di Hangzhou è stato interamente ricostruito agli inizi del secolo e non presenta attrattive di rilievo poiché gIi antichi templi sono stati distrutti durante la rivolta dei Taiping.

Pingyao
Nel 1997 l'antica cittadina di Pingyao, situata nella provincia dello Shanxi, nella Cina settentrionale, è stata inserita nella lista del Patrimonio mondiale. La commissione del Patrimonio mondiale ha espresso la valutazione che Pingyao è l'antica cittadina meglio conservata della Cina; questa nel corso dello sviluppo della storia cinese ha presentato all'umanità un dipinto completo di sviluppo culturale, sociale, economico e religioso.
L'antica città di Pingyao fu fondata nel 9° secolo a.C. Ha una struttura quadrata, con una superficie di 2,25 kmq. I principali edifici e la struttura risalgono fondamentalmente a oltre 600 anni fa, con le mura di cinta, strade, abitazioni, negozi e templi ben conservati, presentando la millenaria cultura tradizionale della nazionalità Han e costituendo un museo storico dell'arte archittonica delle dinastie Ming e Qing (1368-1911).
Le mura dell’antica città di Pingyao furono costruite 2800 anni fa nella forma di mura di terra. Nel 1370 le mura di terra furono trasformate in una struttura di mattoni e pietra, in seguito costantemente consolidata. Ad oggi, le mura dell’antica città hanno mantenuto l’aspetto originale.
Le mura di Pingyao hanno una lunghezza di oltre 6000 metri e un'altezza di 12, a forma di tartaruga, con 6 porte: 2 sui lati sud e nord e 4 su quelli est e ovest. La porta sud è la testa della tartaruga, ed i due pozzi all'esterno della porta ne simboleggiano gli occhi. La porta nord è la coda della tartaruga, trovandosi nel punto più basso della città, in cui confluisce tutta l'acqua del suo interno. Nella cultura tradizionale cinese la tartaruga è un simbolo di longevità, e la forma delle mura dimostra il profondo significato della speranza degli antichi cinesi che la città di Pingyao, grazie alla forza magica della tartaruga, fosse stabile ed eterna come un monolito.
Nella citta chiusa, la strada in direzione sud-nord era considerata l'asse centrale su cui si incrociano stradine e vicoli, mentre la struttura dell'intera città risulta perfettamente ordinata, con chiare funzioni.
Tutte le case di abitazione sono cortili quadrati, realizzati con mattoni scuri e tegole grige, con un chiaro asse centrale, simmetria fra destra e sinistra e distinzione fra principale e secondario. Dal punto di vista dell'aspetto esteriore, ogni cortile è chiuso, con mura alte 7-8 metri.
La caratteristica principale è che gli edifici mantengono la struttura delle case-grotte della Cina nord-occidentale, mentre dalle sculture su legno e mattone, dalle finestre intagliate e dalle carte ritagliate decorative traspira un'aria campagnola. La maggior parte delle oltre 4000 case di abitazione esistenti risale alle dinastie Ming e Qing, di cui oltre 400 perfettamente conservate, costituendo il complesso di abitazioni civili meglio conservato dell'area abitata dagli Han.
Nell’antica città i complessi di edifici dei sei maggiori templi esistenti ed i negozi ai lati delle strade sono originali, le tegole di maiolica gialla e verde e gli edifici con tegole grigie sono simboli di classe sociale. Questi antichi edifici presentano l’aspetto originale delle zone urbane del periodo delle dinastie Ming e Qing.
Pingyao presenta molti siti storici, come la Sala dei diecimila budda del Tempio Zhengguosi, a nord-est della città, la terza antica struttura in legno di livello nazionale, con una storia di oltre mille anni. La preziosa statuaria policroma al suo interno risalente al 10° secolo costituisce un campione per le ricerche sulla prima statuaria a colori cinese. Inoltre il Tempio Shuanglinsi, risalente al 6° secolo, conta dieci sale contenenti oltre 2000 statue a colori del periodo dal 13° al 17° secolo, chiamate “un tesoro della statuaria policroma dell’antichità cinese”. Inoltre all’interno ed all’esterno della città si ergono più di 1000 antiche steli recanti iscrizioni.
L’antica città di Pingyao occupa una speciale posizione nella storia finanziaria moderna. Nel 1824 nella città nacque la prima banca cinese, la “Rishengchang”, che cambiò in forma di rimessa il sistema tradizionale di pagamento. Di conseguenza le operazioni di Rishengchang si ampliarono in tutto il paese, espandendosi in Giappone, a Singapore e in Russia, il che le valse l’appellativo di “prima banca del mondo”. Con la sua promozione, le attività bancarie di Pingyao si svilupparono rapidamente, con circa 22 banche nel periodo più prospero, la metà del totale nazionale, facendo della città il centro finanziario della Cina.
Oggi la via occidentale dell’antica città di Pingyao è proprio la strada finanziaria di un secolo fa, ricca ora di negozi che fanno ottimi affari. Fra questi si trova la sede della “Rishengchang”, l’antesignana delle moderne banche cinesi. Dalla bassa e semplice facciata, questo cortile appartato fu invece un tempo il centro di un’enorme rete finanziaria con una copertura interna ed internazionale.
L’antica Pingyao è splendida e quella attuale piena di fascino. La cerchia di mura divide la cittadina in due mondi completamente diversi. Le strade, negozi ed edifici interni mantengono la forma di 600 anni fa, mentre la parte esterna costituisce la “nuova città”. Si tratta di un capolavoro di integrazione di architettura antica e moderna, che si rispecchiano l’una nell’altra e stupiscono il mondo.

Luoyang
Luoyang, oggi città con ben 6.230.000 abitanti, fu fondata durante la dinastia Xia ed è stata la capitale della Cina per ben 13 dinastie. Pensare che stia tornando agli antichi splendori è ottimistico, ma se si pensa che solo nel 1920 contava 20.000 abitanti, si intuisce bene quanto Luoyang sia cresciuta negli anni del comunismo.
La città originale fu costruita nel XI a.C: e prese il nome di Chengzhou. Fu la capitale della dinastia Zhou a partire dal 770 a.C. La città fu distrutta durante una guerra civile nel 510 a.C. e ricostruita l'anno seguente per volere del re Nell'anno 25 a.C., Luoyang si convertì nella capitale della Dinastia Han orientale. La dinastia Wei e anche la dinastia Jìn si stabilirono in Luoyang. Per vari secoli fu il centro di gravità della Cina, ciononostante, la fine della dinastia Jin portò alla distruzione della città.
Luoyang, un tempo, era il centro del mondo cinese e sede di 1300 templi buddisti.
Nell'anno 68 d.C. vi fu costruito il primo tempio buddista della Cina, il tempio del cavallo bianco, il quale è ancora esistente anche se non rimane quasi nulla dell'edificio originale. Il tempio attuale è praticamente una costruzione del XVI secolo.
Il Baimasi (Tempio del Cavallo bianco): si trova a 13 Km dalla città, eretto nel I sec. a.C., sotto la dinastia Han. È un centro del buddhismo cinese, anzi è il 1° tempio buddhista edificato in Cina. Il nome del tempio deriva dal cavallo bianco usato dal monaco buddhista per portare in Cina i sutra indiani; a ricordo del fatto sono stati posti accanto all'lngresso due cavalli in pietra. Ha le "Sale dei custodi celesti e degli antenati" e una svariata produzione statuaria tipicamente buddhista. Qui si trovano pure le tombe dei due monaci letterati buddhisti Xuan Zang e Yi Jing. Ad est deI tempio vi è la Qigongta, una interessante pagoda.
Nel 493, la dinastia Wei del Nord trasferì la capitale da Datong a Luoyang e iniziò la costruzione delle Grotte di Longmen. Più di 30.000 rappresentazioni del Buddha della epoca di questa dinastia si trovano in queste grotte.
Le Grotte buddhiste di Longmen (Porta del drago): si trovano a una quindicina di chilometri dalla città. Iniziate sotto la dinastia Wei del nord, sul modello di quelle di Yungang nello Shanxi, proseguite sotto i Wei dell'est e dell'ovest, i Zhou del nord, i Sui e i Tang. Costituiscono un complesso di templi rupestri dedicati al culto degli antenati con 1352 grotte, 750 nicchie, 40 pagode, 97.305 statue di Buddha (la più piccola è alta 2 cm e la più grande 17,14 m) e di personaggi buddhisti e 3508 iscrizioni.
Le principali grotte sono: Qianqisi, Bingyang del nord (che riceve il sole), Bingyang del centro, una delle più ricche come statuaria e decorazione, Bingyang del sud, Wanfodong (dei 10.000 Buddha), Lianhuadong (del fiore di Ioto), Fengxiansi, la più grande di tutte, con un Buddha alto 17 m, Guyang, una delle più antiche e più belle, Shikusi con pregevoli scene di adorazíone. Tutte le grotte di Longmen conservano statue di Buddha, dei suoi discepoli, scolpite in vari modi e dimensioni.

Dengfeng (Tempio Shaolin)
È stato un rinomato centro del buddhisrno cinese. Fondato sotto i Wei del nord nel 496. Conserva antichi affreschi. Il monastero ha dato il suo nome a un metodo di lotta (Shaolinquan) ancora praticato in Cina e in Giappone.
Il tempio Shaolin, ai piedi del monte Songshan alla periferia di zhengzhou nello Henan, fu fondato nel 495. Nel tempio è conservato l'affresco di 300 mq con 500 figure di arhat ed è esposto un manuale di boxe di Shaolin della dinastia Qing.
Nel tempio, più di dieci monaci con il cranio rasato esercitano, ogni giorno, il Wushu con la sua incredibile tecnica, per esempio, premere la punta dell'asta contro la gola senza penetrarla, impiccarsi senza morire, fendere un tronco con il taglio delle mani, frantumare le pietre con le dita, camminare con la testa a terra senza cadere, ecc. il tempio Shaolin è una delle culle del Kungfu cinese. Da alcuni secoli i monaci marziali di Shaolin hanno sempre battuto gli avversari e dall'antichità a oggi, il popolo associa sempre il Kungfu cinese a Shaolin, perciò il tempio Shaolin è conosciuto in tutto il mondo.
A differenza della boxe occidentale, il Kungfu di Shaolin ha origini religiose, più precisamente buddiste.
Dopo un viaggio sul mare durato tre anni, il monaco indiano Bodhidharma giunse nel 527 al tempio Shaolin dove fondò la setta Chan. La dottrina della setta Chan, che non perdonava l'omicidio, le oscenità, le rapine e i furti, offrì le condizioni necessarie all'esistenza e allo sviluppo del Kungfu di Shaolin e aprì la porta ai monaci marziali di Shaolin per esercitare l'arte marziale.
Dal punto di vista odierno, i primi Diciotti esercizi di Shaolin originali sono simili a una ginnastia che fa bene alla salute, perchè i membri della setta Chan, che praticavano la meditazione seduti, consideravano contemplare il muro come pratica di base. Per eliminare il rattrappimento degli arti dopo lunghe sedute nell'immobilità, sgranchivano braccia e gambe, muovevano muscoli e ossa, dando così origine a questi esercizi come conseguenza della pratica ascetica.
Intorno a esso sono sorte molte scuole dell'arte marziale, dove numerosi giovani appassionati di Wushu si riuniscono per esercitare il Kungfu di Shaolin. Negli anni'80 è stata fondata la Corporazione dell'arte marziale di Shaolin su una superficie totale di 4472 mq per ospitare gli stranieri che vogliono praticare il Kungfu. Ogni anno, più di un milione e 500 mila persone vengono al tempio Shaolin per visitarlo o per studiare il Kungfu. Nel contempo, si svolgono le gare delle arti marziali e del Sanda (un tipo di lotta), e il convegno internazionale sul Kungfu di Shaolin. Al Festival internazionale dell'arte marziale di Shaolin di Zhengzhou, che si tiene una volta all'anno, convergono sempre numerosi visitatori, attirati non solo dalla gare, ma anche dai bei paesaggi del monte Songshan e dal tempio.
Intorno al tempio Shaolin, primo della setta Chan in Cina, si trovano anche la più antica torre in mattoni, Songyueshi, costruita 1400 anni fa, l'accademia di cultura classica SongYuan a Dengfeng, una delle quattro maggiori della Cina, l'osservatorio della dinastia Yuan nel distretto di Dengfeng, uno dei più antichi.

Chengde
La città di Chengde si trova nel nord-est della provincia settentrionale cinese dello Hebei ed
è situata a 5 ore di treno da Pechino. Si tratta della "Stazione di montagna per fuggire dalla calura", edificata dall'imperatore Kangsi nel 1703, come residenza estiva. Da qui, la presenza di un palazzo in stile Città Proibita, con muraglie e un lago di grande fascino. Originalità di Chengde (l'antica Jehol): un insieme di templi edificati a fianco di colline, ben restaurati, con un architettura d'influsso mongolo-tibetano e soprannominato piccolo Potala. Inoltre, Chengde permette di familiarizzarsi con una "piccola" città cinese industriosa di due milioni di abitanti.
Gli otto templi esterni: sono una famosa meta turistica di Chengde. L’architettura dei templi è maestosa. Essi sono stati costruiti negli stili architettonici di varie etnie tra cui han, tibetana e mongola. Nel dicembre 1994, insieme con la Residenza estiva, gli otto templi esterni sono entrati nella lista dei patrimoni culturali appartenenti all’umanità.
Residenza estiva: Situata a nord della città, la Residenza estiva è il più grande giardino imperiale classico della Cina. La residenza è divisa in due parti: la zona dei palazzi imperiali e la zona del giardino. Quest’ultima si divide a sua volta in tre parti: zona del lago, zona della pianura e zona della montagna. Vi si trovano 72 attrazioni, fatte costruire dagli imperatori Kangxi e Qianlong della dinastia Qing. Nella parte occidentale e settentrionale della residenza si trovano delle montagne dai picchi e rocce bizzare ed una lussurggiante foresta. Il clima fresco del parco aiutano a trovare riparo dal caldo dell’estate.

Datong
Situata nella parte settentrionale della provincia dello Shanxi, Datong è la seconda grande città della provincia e una delle prime 24 antiche città culturali. Copre una superficie di 11.700 kmq e conta 2,93 milioni di abitanti.
Storicamente, Datong era la seconda capitale dei regni Liao (916- 1125) e Jin (1115-1234) .Datong è una città turistica conosciuta in tutto il mondo per il lungo tratto di Grande Muraglia, monti e colline e numerosi monumenti storici.
Grotte di Yungang
Situate a 16 km dalla periferia occidentale di Datong, le grotte Yungang sono l’attrattiva più famosa di Datong. Le grotte Yungang furono costruite durante la dinastia dei Wei settentrionali (386-534). Esse sono composte da 53 cave di grandi e piccole dimensioni. La grande statua di Buddha (che rappresenta Salcyamuni in posizione seduta) davanti alla grotta n.20 è alta 14 m: le linee del viso sono dolci e gli occhi brillanti. Essa è l’opera più imponente delle grotte Yungang, l’essenza delle sculture dell’antica Cina. Le grotte sono state inserite nella lista del patrimonio culturale mondiale dell’UNESCO nel 2001.
Nel centro della città si trova il Tempio Huayan, la cui Sala Mahavira è uno dei più grandi ambienti buddhisti esistenti in Cina. Altro pregevole santuario è il Tempio Shanhua, che presenta le statue di 24 generali divinizzati. A questi si aggiunge la Cortina dei Nove Draghi: una struttura muraria in vetro colorato a bassorilievo.
Il Tempio sospeso
Il Tempio sospeso è una rinomata meta turistica del monte Hengshan. Situato ai piedi della montagna, il Tempio ha una storia di oltre mille anni. La sua struttura architettonica è molto particolare, giacché venne realizzata in legno e appesa alla roccia. Il tempio poggia a ridosso della parete affacciandosi sulla profonda valle. L’accesso al tempio è permesso attraverso un viale di pietra che conduce, attraverso una scalinata, ad esso, di cui si possono ammirare oltre 40 sale e padiglioni realizzati in una combinazione di differenti stili architettonici tradizionali. Attraverso il viale sospeso si raggiunge poi la montagna Cuiping, da cui si può ammirare il panorama del lago del Drago d’oro dalle acque verdi.
Pagoda di legno nel distretto di Yingxian
La pogoda di legno nel tempio Fogong del distretto di Yingxian è alta 63 m ed distribuita su nove piani. La base della pagoda è di pietra. Vista dall’esterno, la pagoda è semplice e solenne, ma la struttura all’interno è molto compatta.

Tianjin
Tianjin o Jin si trova nella parte nord-orientale della pianura della Cina settentrionale, dista 129 km a nord-ovest a Beijing, ed è vicina al Mare Bohai a est. Tianjin è una municipalità soggetta all’autorità centrale. Ha una superficie di 11.000 kmq e conta 9,27 milioni di abitanti.
Nell’arco di 600 anni, Tianjin è diventata una città unica per la sua mescolanza di antico e moderno, di stile cinese ed occidentale. Le attrattive in città come il Parco sull’acqua, il Palazzo del Sole, il monastero Dabei e la moschea e quelle nelle periferie come il monte Panshan, il monastero Dule e la Pagoda bianca, costituiscono le perle dell’itinerario turistico Beijing-Tianjin.
È una municipalità autonoma come Beijing, Shanghai e Chongqing ed è, per importanza, la terza città della Cina. E' situata sul 39° parallelo (la latitudine di Cagliari), a 90 km a dus-ovest di Beijing.
Il suo porto, chiamato Xingang (Nuovo Porto), è il più importante delle province del Nord ed è anche il porto di beijing. Come scalo fluviale marittimo assume importanza a iniziare dalla dinastia Song.
Il nome attuale deriva da quello di Tianjin wei (Capitaneria del guado celeste) dato alla città durante la dinastia Ming, quando divenne un importante centro di trasporto marittimo per le provvigioni alla corte del "Figlio del cielo".
Nella seconda metà dell'Ottocento (1858), Tianjin fu un centro di insediamento di europei a seguito di alcuni trattati stipulati dai Cinesi con l'Inghilterra e la Francia. Con l'occupazione, nel 1860, da parte di truppe francesi e inglesi, si sviluppò la pèarte europea della città, a sud della vecchia città. Nacque così una città europea a fianco di quella tipicamente cinese, di conseguenza Tianjin presenta tutt'oggi un misto di stili architettonici. L'Italia ottene qui, nel 1902, una zona come Concessione.
Attualmente la città è molto importante sotto il profilo commerciale e industriale: industrie tessili (secondo posto, a livello nazionale, dopo Shanghai), industria meccanica e degli oggetti di precisione, produzione del sale e delle sigarette, fabbricazione di tappeti, estrazione del petrolio (pozzi di Dagang).
Sala commemorativa di Zhou Enlai e Deng Yingchao
La Sala è stata aperta al pubblico in occasione del centesimo anniversario della nascita di Zhou Enlai, il 28 febbraio 1998. La Sala commemorativa comprende: la Sala di Prefazione, la Sala Biografica, la Sala di Lettere, la Sala dell’arte genuina, la Sala video, la Sala multi funzionale, la Sala degli ospiti, la Sala delle pitture, il centro delle reliquie culturali e dei documenti
La via Heping è una via commerciale tradizionale. Dopo la ristrutturazione del 2001, essa è diventata, la via pedonale più lunga del paese. I negozi lungo la strada, gli edifici dallo stile cinese e occidentale, la folla di gente e la varietà delle merci acquistabili, rendono la passeggiata interessante
La via pedonale Gulou è ubicata nel centro dell’antica città di Tianjin: è un’area culturale, commerciale e turistica. Partendo dalla Torre del Tamburo, si estendono quattro strade che portano all’arco, al teatro e ai negozi costruiti con lo stile delle dinastie Ming e Qing
E' famosa per la produzione di statuette di terracotta, chiamate niren che all'origine rappresentavano personaggi della mitologia e della letteratura. Nel Museo delle Belle arti della città vi sono alcune statue di uno scultore discendente della famiglia Zhang che per prima diede vita a questa produzione artistica.

Taiyuan
Taiyuan è una città prefettura e capitale della provincia dello Shanxi in Cina. La città si trova ad un'altezza di circa 800 metri sul livello del mare. Nel 2006 l'agglomerato urbano possedeva una popolazione di oltre 3.400.000 di abitanti.
Taiyuan è conosciuta in Occidente, e in modo particolare in Italia, anche come la città simbolo dei martiri di Cina. Durante la Ribellione dei Boxer, nel 1900, molte migliaia di cinesi cristiani, soprattutto cattolici, furono uccisi. Nel 2000 papa Giovanni Paolo II ha canonizzato ben 119 martiri, la maggior parte di essi di origine italiana, e in modo particolare Mons. Grassi, Mons. Fogolla e Don Facchini, tutti francescani minori della provincia ecclesiastica emiliana di Cristo Re con sede a Bologna. Il 9 luglio di ogni anno si ricordano i vari martiri nelle città di nascita dei vari santi. Alla celebrazione che si tiene a Reno Centese, frazione di Cento, in onore di San Elia Facchini sono presenti autorità civili e religiose. Nella piazza del paese è stata collocata una statua bronzea del santo, offerta da un benefattore del luogo a ricordo perenne del religioso che andò a sacrificare la sua vita in un paese lontano per amore di Cristo.

Dunhuang
Nel centro cittadino, ridimensionato rispetto ai fasti del passato, vale una visita il Museo di Dunhuang, presso il quale ci si potrà fare un’idea più precisa di quello che si incontrerà andando a visitare le Grotte di Mogao, distanti 25 chilometri dalla città, dove è custodito uno dei più straordinari patrimoni di arte buddhista del mondo. Proprio queste grotte, insieme alle dune di sabbia del Mingsha Shan, sono il luogo di maggior richiamo turistico di Dunhuang. Le grotte più antiche, databili attorno al 366 d.C. circa, sono chiaramente indiane, per stile e iconografia.
Tutte hanno una colonna centrale, che rappresenta uno stupa, ovvero un simbolico contenitore delle ceneri del Buddha, intorno alla quale i fedeli compiono un circuito in preghiera. Il momento di massimo splendore dell'arte rupestre Mogao coincise con la reggenza della dinastia Tang (618-907 d.C) con influenze esterne grazie all’espansione della Cina verso ovest fino al Lago Balkash e all’odierno Kazakistan e il conseguente flusso di mercanti stranieri e persone di varie religioni che si riversarono in città. La fine della dinastia Tang segnò il declino dell’economia nella zona di Dunhuang, che ebbe ripercussioni anche sull’arte. Le tecniche dei dipinti, caratterizzati da grande sfarzo ed energia in epoca Tang, divennero più semplici e le figure rappresentate più piatte.
Sei chilometri a sud di Dunhuang, presso Mingsha Shan, il deserto si apre in un’oasi dando vita ad un paesaggio altamente suggestivo. Alla base di dune di sabbia di altezze colossali, la più alta raggiunge i 1.715 metri, si trova uno splendido specchio d’acqua noto come Lago della Mezzaluna.
Il clima è soggetto a sensibili sbalzi termici tra l’estate, calda e secca, e l’inverno, quando le temperature sono stabilmente sotto lo zero e la neve imbianca quasi tutta la regione. Le precipitazioni sono scarse per tutto l’anno, mentre, soprattutto in primavera, imperversano violente tempeste di sabbia che possono paralizzare i trasporti anche per diversi giorni. I mesi migliori per visitare Dunhuang e le sue spettacolari dune di sabbia, tenendo presente che da queste parti l’alta stagione si protrae da giugno a settembre, sono maggio, giugno, settembre e ottobre, accomunati da temperature generalmente miti e da condizioni atmosferiche piuttosto stabili.

Turpan
La leggendaria oasi di Turpan è situata 154 metri sotto il livello del mare, la depressione di Turpan è nota per essere la più bassa del mondo dopo quella del Mar Morto ed è la località più calda della Cina. Nonostante ciò, alcune vie del centro sono incantevoli isole pedonali ombreggiate da pergolati, ideali per trovare riparo dall’afa.
Nonostante non piova praticamente mai l’oasi di Turpan è verdissima, in quanto irrigata con 475 canali karez, per un totale di 1.600 chilometri di canalizzazioni che convogliano sotto terra le acque provenienti dal disgelo dei ghiacciai dei monti del Bongdashan, la cui vetta raggiunge i 5.445 metri di altitudine. Per fronteggiare il clima, la popolazione di Trupan ha costruito case dai muri spessi, che isolano dalle forti escursioni termiche, circondate da muretti traforati dove, in inverno, si appoggiano i grappoli d’uva perché essicchino. A trasparire sono principalmente i caratteri indiani e persiani di quest’architettura povera, fatta di case in mattoni crudi impastati con la paglia e rinchiusi in quartieri murati circondati da vialetti alberati e canali a cielo aperto dove gli abitanti attingono acqua e lavano biancheria e figli.
Il clima è semplicemente estremo, caratterizzato da estati torride e da inverni molto rigidi che hanno in comune solo la scarsità di precipitazioni.

Kashgar
La metropoli più meridionale della Nuova Frontiera cinese è Kashgar, nota anche come Kashi, epicentro di conflitti e coalizioni tra le varie civiltà per più di due milioni di anni. La città ha parzialmente conservato l’atmosfera suggestiva del passato, con i discendenti degli artigiani e degli scalpellini che continuano a martellare i loro oggetti nelle viuzze laterali della città vecchia, i commercianti ed i clienti che contrattano ancora chiassosamente il prezzo di qualsiasi merce e gli asini che in certe zone del centro sono tutt’ora più dei taxi. I negozi e le lobby degli alberghi pullulano di mercanti kazaki, urdu, tagiki e di altre etnie mescolate agli uiguri, impegnati in trattative commerciali. Fondata all’incirca 2000 anni fa presso un’oasi del deserto di Taklamakan, Kashgar ha vissuto da protagonista i secoli in cui la Via della Seta era il fulcro degli scambi commerciali e culturali tra Europa e Asia, accogliendo un gran numero di bazar e dotandosi di alcuni interessanti edifici frutto della commistione tra popoli diversi. La parte più interessante del centro è la Città Vecchia, un dedalo di stradine piene di negozi uiguri e stretti passaggi su cui si affacciano case di mattoni cotti al sole e circondata dalla vecchia cinta muraria cittadina alta 10 metri e risalente ad almeno 500 anni fa. Sempre affollatissimo il Mercato Domenicale dove rivivono tradizioni e folklore dello Xinjiang, mentre a sud-est della città segnaliamo il Mal Bazaar, il "Mercato del Bestiame" e quelli meno frequentati dai turisti: il mercato di Hotan, la domenica, Charbagh il martedì, Kupa il venerdì. Dell’antico splendore architettonico e artistico restano poche, ma interessanti testimonianze, tra le quali spicca la Moschea di Id Kah, accessibile anche a coloro che non sono di fede musulmana, ma di solito non il venerdì; la Tomba di Abakh Hoja, situata alla periferia nord-orientale della città, rivestita di mattonelle smaltate accostate ad arte senza un criterio ben preciso. Come del resto quello di tutta la regione, il clima di Kashgar è soggetto a enormi sbalzi termici tra estate e inverno, con valori che possono passare da 40 a -30 gradi da luglio a gennaio; scarsissime le precipitazioni; possibili tempeste di sabbia nella stagione primaverile: i periodi migliori per visitare la regione sono la fine della primavera e l'inizio dell'autunno.

Guangzhou (Canton)
La città di Canton meglio conosciuta come Guangzhou è detta anche “la Città delle Capre” per via dell’arrivo di alcune capre e spighe di cereali in un periodo di gravi carestie.
Da allora Guangzhou gode di una continua prosperità, che continua ancora oggi, e che la rende la città più ricca della Cina meridionale e il maggior porto per l’import-export.
Guangzhou vanta la presenza di templi, chiese e della più antica moschea della Cina, che testimoniano la sua lunga tradizione di città aperta agli scambi culturali da numerosi secoli e una lunga storia in quanto città commerciale. Ricca di abbondanti risorse naturali e di reperti archeologici risalenti a oltre 2100 anni fa come i 1000 resti riportati alla luce della tomba del re del regno di Nanyue testimoniano la storia della città.
“Le otto scene della città di capra” del nuovo secolo attraggono l’interesse dei visitatori per diversi motivi: Il Baiyunshan ( la colline delle nuvole bianche”, il monte Yuexiu, il monte Lianhua ( fiore di loto ) e il fiume delle perle costituiscono gli scenari più affascinanti di Guangzhou.
Tra le altre attrazioni da non perdere: il Tempio ancestrale della famiglia Chen, il cimitero di martiri di Huanghuagang caduti dall’insurrezione di Guangzhou, il centro sportivo olimpico e la fontana a cascata nella piazza della stazione ferroviaria orientale.
Infine, da non dimenticare che Guangzhou è la capitale culinaria della Cina.